3 Astrid e il mondo. Avere pazienza è un’arte.
3 Astrid e il mondo. Avere pazienza è un’arte.

3 Astrid e il mondo. Avere pazienza è un’arte.

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Astrid e il mondo.
Avere pazienza è un’arte.

Probabilmente io e Astrid viviamo in due universi non paralleli. Anzi, di sicuro.
Ci siamo incontrate per la prima volta qualche anno fa al desk della palestra di Hünsen: io con le mie bretelle sui pantaloni cargo, lei con la borsa di tappezzeria trapuntata a fiori. Due particelle di segno opposto.
Di quel primo incontro ricordo solo … niente. Non ricordo altro.
Poi capita che per lavoro devo fare una ricerca sui siti di epoca mediovale della zona, e salta fuori il suo nome. In paese c’è un concerto per oboe e clarinetto, ed eccola di nuovo. Insomma, una
cervellona proprio.
Ma non è il suo notevolissimo cervello che mi manda ai matti. È la sua pazienza.
Perché Astrid ha una incredibile, incomprensibile e inscalfibile pazienza, con tutti ed in particolare con quel pezzo d’uomo che la vita le ha regalato come consorte.
Sarà perché stando da sola non ho avuto modo di esercitarmi, e gli uomini mi restano misteriosi, mi affatico come se fossi io al posto suo quanto la sento raccontare, nelle lunghe telefonate di lavoro che ultimamente ci scambiamo, della intricata trama delle sue giornate.
Riesce, con l’abilità di un funambolo, a mettere tutti d’accordo anche nella maretta dei bobo spesso immotivati della sua vasta e variegata famiglia.
Una pazienza talmente cosmica che mi ha costretta a fare un non voluto esame di coscienza: perchè io ne sono totalmente priva? E, sarà giusto dare così corda a tutti invece di usarla per legarli un attimo in cucina e uscire a fare shopping e aperitivo?
Avendo tempo a iosa per riflettere l’ho fatto: ho dedotto che la pazienza è un’arte, una dote con cui nasci e che resta inavvicinabile dai profani come me, come l’orecchio perfetto o il saper disegnare.
Però come ci insegna l’oriente, tutto è copiabile, assolutamente replicabile. Perde di genuinità, ma diventa alla portata di tutti in una sorta di ecumenismo plastificato.
Mi sono messa in programma qualche crash test per verificare quanto so copiare bene e Astrid si è offerta di farmi da coach.
Morale: nelle imprese difficili, bisogna sempre procurarsi la guida migliore.

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